Friday, November 24, 2006

International dinner

E' ora di rendere questo blog un po' più interattivo...
Domenica sera cena internazionale al V di Marcushof, la domanda è:

che gli preparo a questi?

si accettano suggerimenti, calcolate che non me la cavo male ai fornelli ma non mi tirate fuori l'abbacchio alla scottadito...

Friday, November 17, 2006

Lost in Den Haag

Perdersi a Den Haag, o The Hague o l'Aia come la si conosce da quelle parti (niente battute sul cane menato per cortesia), perdersi all'Aia come perdersi in qualsiasi posto nuovo è un'esperienza da provare.
Oggi mi sono perso a Den Haag, ma, badate bene, non senza volerlo. Mi sono perso apposta. Perdersi senza volerlo può creare anche negli spiriti più fiduciosi una certa piccola preoccupazione, non tanto per il fatto di perdersi (chi non ha paura di perdersi scopre le cose più sacre) quanto per non aver trovato ciò che cercava. Perdersi con la cognizione di farlo è tutta un'altra cosa. Perdersi a Den Haag (o in qualunque altro posto) non è poi così difficile, basta uscire dalla stazione e andare dritti, svoltare la prima a destra poi la seconda a sinistra, arrivare fino alla piazza (c'è sempre una piazza) farne il giro almeno due volte e prendere la strada con più gente, arrivare ad una panchina e sedersi aspettando lì per almeno 5 minuti chiudendo gli occhi e dimenticando tutto il resto. Quandro aprirete i vostri occhi sarete persi. Perdersi non è poi così difficile, il difficile è resistere alla tentazione di guardare la cartina o chiedere a qualcuno dove diavolo siete finiti. Se come me non vi siete portati una cartina siete decisamente ad un livello superiore e nulla può toccarvi. Sono andato a Den Haag per fare due cose, la prima (strani documenti all'ufficio delle tasse per questioni bancarie) l'ho sbrigata subito; la seconda era visitare un negozio di chitarre alla ricerca di un pezzo a basso prezzo, nel mezzo ho deciso di perdermi.
Spiegarvi Den Haag non è cosa da poco, quello che posso dirvi è che si respira un'aria molto più internazionale. E' ugualmente una città raffinata e ricercata, come Delft, ma non è certo così caratteristicamente olandese. Insomma, il centro di Den Haag o il centro di Berlino o quello di Philadelphia avrei potuto essere quasi ovunque. Non vi racconto il mio girovagare per il centro di Den Haag, andateci e perdetevici. Posso dirvi però che ho assaggiato in assoluto il migliore felafel mai provato, in un posto piuttosto improbabile, eppure era lì (ovviamente essendomi perso non saprei dirvi lì dove).
Mi sono ritrovato un momento solo per raggiungere il negozio che cercavo, avevo il nome di una strada e il tram da prendere. L'ho trovato senza troppe difficoltà e sono rimasto affascinato. In assoluto il negozio più strano che abbia mai visto. Uno spazio enorme completamente stracolmo di cimeli d'epoca, roba degli anni 60 e 70, prevalentemente roba d'oltreoceano ma non solo. Decine di jukebox originali, pompe di benzina modello GAS, tavoli e sedie da fast food/caffè americano come se ne vedono i Happy Days o in American Graffiti, gigantografie di Marilyn e Elvis, motociclette antiche, pezzi di corvette, vecchissimi LP, targhe ed insegne al neon di tutti i tipi, microfoni del tipo da radio anni 60, praticament un museo... il regno del vintage. Quando sono entrato mi aspettavo di trovare Fonzie al bancone... e in una saletta a parte chitarre, tantissime chitarre degli anni 70, originali, alcune arruginite, altre pezzi unici e storici. Prezzo medio intorno ai 3000 euro, non era proprio quello che cercavo ma perdersi per un'ora a girare là dentro è valso il viaggio.
Eh si perchè proprio di viaggio si è trattato, Den Haag è fatta piuttosto strana. Ha un centro si, intorno alla stazione, il centro commerciale e dei palazzi del potere (pur essendo Amsterdam la capitale dei Paesi Bassi, Den Haag, ex-capitale prima di Napoleone, conserva i palazzi del governo e le ambasciate) ma non è un vero e proprio centro centrale, anzi direi che è piuttosto in periferia. Eh si perhè poco a Sud del centro Den Haag è praticamente finita, si entra in una zona piuttosto brutta fatta di palazzoni e poca gente per strada. La città si sviluppa invece verso Nord, verso il mare, verso Scheveningen che è un altro centro, il centro dei casinò, dei ristoranti, degli alberghi e del turismo balneare. Ebbene ho scoperto che il negozio di Fonzie era proprio lì a due passi dal mare.
"Where is the sea, Tobias?" ho chiesto la settimana scorsa ad un ragazzo tedesco, anche lui abitante del quinto piano di Marcushof, che vedevo uscire di casa con una tavola da windsurf. Il mare è a Den Haag, mi ha risposto.
Ormai sono a due passi dal mare, la giornata sembra dedicata al pellegrinaggio, andiamo a vedere questo mare allora! Ammetto di aver ceduto ancora alla tentazione ed essermi perso nuovamente, ho visto un grosso palazzo con una sfera dorata in cima che avrebbe dovuto essere dalle parti del mare e poi una stradina che si perdeva in mezzo ai campi e alle dune... Ho pensato che quella stradina doveva portare ad un posto decisamente più bello e ho deciso che da quella parte sarei arrivato al mare. I due passi sono diventati un'ora di cammino, praticamente in direzione parallela alla spiaggia, fino a che non ho incontrato un tipo con una tavola che mi ha guidato (senza saperlo) fino al mare. Siamo saliti su una duna molto alta e quasi a picco sotto c'era la spiaggia.
La spiaggia di Den Haag è un'enorme distesa piatta di sabbia dura e compatta (umida perchè la sera alla marea o quando c'è brutto tempo credo che il mare la ricopra quasi completamente) sulla quale volano fiumi di sabbia asciutta proveniente dalle dune spinti da un vento implacabile. Un ragazzo e una ragazza sulla spiaggia stanno manovrando un grosso aquilone e vengono letteralmente trascinati orizzontalmente dalla forza del vento verso chi sa quale direzione. Ho camminato per una trentina di metri dalle dune e sono ancora a metà strada per raggiungere il mare, ma poi mi giro e mi accorgo che in realtà il mare è un po' ovunque, l'acqua in alcuni punti penetra più a fondo, per via dell'assenza di inclinazione della spiaggia, e rimane incastrata proseguendo parallelamente alla costa per decine di metri. Cammino in mezzo al rumore del vento e al "crunch" delle conchiglie e dei gusci di molluschi (tipo cannolicchi) che si rompono sotto i miei piedi, ce ne sono a migliaia quasi fino alle dune, facile preda di gabbiani (ovunque) e corvi (ebbene si, i corvi sulla spiaggia, ma qui in Olanda i corvi sono ovunque).
Ho camminato a lungo, contro vento, con la musica di Ben Harper nelle orecchie, ho fumato una sigaretta su un pontile e ho aspettato il tramonto. Pedro, il portoghese nostalgico del sole di Lisbona, dice che il tramonto di Lisbona e di Roma (sullo stesso parallelo) è diverso da quello di qui... può darsi, ma il sole infuocato che muore nel mare mi ha sempre affascinato...


Tuesday, November 14, 2006

Bici, Pioggia e Università

Well,
vedo che mi si inizia a chiedere nuovi aggiornamenti... bene, bene :)
Che dirvi? Sono appena tornato a casa dalla biblioteca, a piedi spingendo la bici sotto la pioggia (oggi stranamente torrenziale) visto che la ruota era a terra... ho l'impressione che questo sarà solo il primo di una lunga serie di inconvenienti ciclistici viste le condizioni del mio bolide.
Ritorno a parte la giornata di studio è stata particolarmente proficua e qui a Delft hanno una biblioteca spettacolare, una costruzione ultramoderna, molto spazio, wifi e un paio di centinaia di postazioni al pc, 5 piani di scaffali di libri che puoi prendere liberamente senza fare ore o giorni di pratiche e file... oltre al fatto che rimane aperta fino alle 6 sabato e domenica, fino alle 10 in mezzo alla settimana e fino a mezzanotte nel periodo di esami. E vabbè ma che ve lo dico a fa....
L'università qui occupa un intero quartiere e ogni facoltà ha il suo edificio e ognuno fa a gara per renderlo più competitivo. Ingegneria delle infrastrutture idrauliche è praticamente una palafitta sull'acqua e Aerospaziale ha un palazzo di 15 piani ognuno di un colore diverso oltre ovviamente (ovviamente?!?!?! Mah!) ad un simulatore di volo e un satellite proprio... ho deciso di vederla a piccoli pezzi per non infartare tutto in una volta.

Per il resto questa settimana mi sono dedicato oltre allo studio e alle lezioni che sono cominciate alla conoscenza degli abitanti del 5° piano di Marcushof, alla lista ora si è aggiunto un (nutrito) gruppo di tedeschi, un colombiano, un'ukraina e un portoghese. Mi hanno detto che il primo piano pullula di italiani, al momento me ne tengo alla larga, ce ne sono già troppi in facoltà e in giro per Delft (possibile che colonizziamo sempre ogni posto?). Mantengo cmq contatti con qualche connazionale e la padronanza della lingua italiana ne è assai felice visto che sto iniziando a perderla. L'inglese al contrario è migliorato sensibilmente, beautiful for me! (you would say)

Prossimo weekend visita alla capitale a trovare un paio di amici olandesi, intanto ho trovato un biglietto per Pisa a 10 euro e l'ho preso al volo e con buone probabilità scenderò a Roma il 1 di dicembre per tornare il 6.

Foto non ne ho ancora molte e la connessione qui ha ancora problemi, nel frattempo ci piazzo questa anche se dovrei metterla in alto da qualche parte.

Friday, November 10, 2006

Prime impressioni

Ormai sono 10 giorni che sono qui, le prime impressioni le ho scritte già in una mail a molti di voi, ad altri le ho dette a voce, ad alcuni, ancora, non ho detto niente...
E' presto per le seconde impressioni, nel frattempo riposto qui la mia prima mail, così anche chi non l'ha letta può farlo (chi l'ha già letta faccia un po' come gli pare :P)

Ho aggiunto una sezione di foto, con un collegamento allo spazio di MSN, trovate il link nel menu a destra... ma la mia connessione da un paio di giorni ha qualche problema e non sono riuscito a uploadare che qualche foto della notte dei musei ad Amsterdam... altre ne verranno. Spero.


Lettera da Delft

Cari amici miei, ormai è fatta.
Sono ufficialmente in Olanda, direi anche da due giorni, anche se qua il tempo sembra avere un ritmo tutto suo... mi sembra di essere arrivato stamattina. Una mail veloce per farvi avere mie notizie, raccontarvi un po' le prime impressioni, come potete immaginare in questi primi giorni è difficile trovare un po' di tempo per rilassarsi, per questo non apro ancora MSN :), perchè so che non mi staccherei più... Ma quando avrò sistemato le prime cose avrò più tempo, magari apro un blog, così vi metto pure qualche foto per farvi capire meglio comìè la vita qui, chissà...

Intanto posso dirvi che Delft è uno spettacolo, in particolar modo il centro è veramente bellissimo, mi ricorda la parte più bella di Amsterdam e si respira un'aria veramente effervescente.
Ma anche il resto della città non è male per niente, molto nordica, ricorda un po' Berlino. Secondo loro io dovrei stare in periferia... hanno uno strano concetto della periferia visto che in 20 minuti a PIEDI raggiungo il centro. Anche qui si sta molto bene, è una città a misura d'uomo, anzi di bicicletta visto che qui come in tutta l'Olanda le bike la fanno da padrone. Ed infatti la prima cosa che ho fatto è comprarmi una bici usata (secondo me più rubata) e da quel momento sono diventato a tutti gli effetti un abitante di Delft.

La mia sistemazione non è proprio ciò che mi aspettavo, avevo chiesto una stanza in un appartamento di 2-3 persone e invece mi hanno dato una stanza in una specie di studentato. Stanza grande (molto grande) con un cucinino e un minibagno, poi al piano una ventina di docce e una sala da pranzo/cucina enorme da dividere con gli altri abitanti del piano, che non ho capito ancora quanti sono ma potrebbero essere fino a 20. Alla fine non si sta male, per il momento, certamente una camera così non l'avrei trovata e avere internet in camera è una gran bella comodità, eppure l'atmosfera da casa forse era tutta un'altra storia... mah, vedremo :)

Il tempo qui è proprio strano, so che parlare del tempo potrà sembrare banale, ma in Italia forse, non qui. E' praticamente una lotteria, nel mentre che stavo scrivendo questa mail ho visto dalla finestra pioggia, vento, grandine, sole, diluvio... Ma una cosa è certa: fa freddo. sempre e comunque, ovviamente mi sono già preso u nmega raffreddore che mi sto curando con una strana erba che vendono da queste parti...... :D:D:D


Ora scappo che devo comprare qualcosa per riempire questa stanza.

CIAOOOOOOOO a tutti!

Marcushof, 512

In questa fredda giornata di Novembre nasce Marcushof, 512 fuori fanno 7° qua dentro siamo intorno ai 20°... decisamente più accettabile! :)
Qua dentro, per chi non lo sapesse, siamo a Delft, Olanda. Marcushof è il nome del palazzo e 512 il numero della mia stanza. E qua dentro, sulla scrivania, c'è il mio fidato Toshiba con un cavo che arriva direttamente fin da voi, in Italia, o a Londra o dovunque sia chi si trovi a capitare in questo mio blog, il mio piccione viaggiatore hi-tech.

L'idea del blog nasce da 5lire, il blog dell'esperienza londinese di mia sorella Sara (thanx :P) , e alla quinta persona che mi diceva: "perchè non fai un blog anche tu?" ho ceduto (ho resistito molto, la quinta, tra l'altro, ero io...) ed eccomi qua.

Non sarà aggiornatissimo come blog, ma se la sera mi dovesse capitare qualche riflessione su questo strano mondo che mi appresto a vivere, prometto di riportarle qui, per ascoltare anche i vostri commenti.

Inoltre potrebbe essere utile per chi non conoscendomi stesse cercando informazioni sull'esperienza dell'Erasmus a Delft (anche se alcuni mi dicono che Erasmus era di Rotterdam), lo so perchè ci sono passato anch'io...

Tutti, conoscenti o sconosciuti, siate i benvenuti...