Monday, January 29, 2007

Non parlerò

Non parlerò di Utrecht, non parlerò dei suoi canali, singolare commistione tra i navigli torinesi e Venezia, non parlerò del campanile più alto d'Olanda, dalle sue suonerie polifoniche, non parlerò del Cafè Belgie e delle sue 20 birre alla spina e neanche della ricerca del NoName. E men che mai parlerò del fato che ci ha spinti su quel treno che, credendolo diretto a Ovest, andava in realtà a Sud e ci avrebbe lasciati a 's-Hertogenbosch quando nessun altro treno avrebbe lasciato quel buco dimenticato da Dio prima delle 5 e mezza del mattino, costringendoci a passare la notte in un ascensore.
Utrecht la rivedrò e ne parlerò, ma quell'ascensore per me può anche bruciare all'inferno.

7 Comments:

Anonymous Anonymous said...

non parlerò dell'ascensore che proprio ieri ha preso fuoco accanto a me, non parlerò mentre scrivo al computer con i miei draghi volanti, non parlerò dell'utrecth e nemmeno dell'altroch, ma segnalerò ai miei amici olandesi che da ovest a sud c'è differenza. oggigiorno tutto sembra essere portato al medesimo livello, ma ovest e sud sono ancora distanti (per quanto all'apparenza uguali). la prossima volta, secondo me, piuttosto che partire ascensore in spalla, orientatevi con le stelle...perché in fin dei conti passare una notte a fare su e giù (se di movimento meccanico si tratta) non è poi da ricordare tra le bomboniere di una vita.
il saggio panza (amico del donkey sciocco)

30/1/07 12:02

 
Anonymous Anonymous said...

ma che meravigliose esperienze però... epperchè non bruciare il controllore che non controllò invece del povero ascensore che nulla fece, oltre ad ospitarvi? =)

30/1/07 18:38

 
Anonymous Anonymous said...

STACCE !ma non solo.Ha parlato,sì dei canali di Utrecht, dei navigli torinesi(?),suonerie polifoniche, del NoName, del sud e dell' ovest ma anche del nord (nel fango), di Groningen, della Zelanda, Breukelen, Bourtange,e perchè no? della grappa nel gin o del gin nella grappa, di 20 birre alla spina e di una barwoman... e delle foreste devastate, con le radici al vento...! Ma un capitolo è rimasto il più misterioso per i suoi lettori: "l'ascensore all'inferno". Cosa sarà mai successo quella notte nell'ascensore?.Sarà stato dirottato su Cuba per effetto delle 20 birre alla spina o ci sarà stata una esercitazione/simulazione per il prossimo lancio dello SHATTLE DISCOVERY da Cape Canaveral, ora Kennedy?

9/2/07 13:34

 
Blogger ipazia.dioniso at gmail.com said...

linkato
http://ipazia.blogspot.com/2007/02/blog-allestero2.html

13/2/07 12:03

 
Anonymous Anonymous said...

Carissimo viaggiatore olandese. grazie a segnalazione cuginesca ho scoperto il tuo blogg. raccontami l'olanda che vivi e volentieri io la leggerò. e se non ci sei stato ancora ti suggerisco di andare a dare un'occhiata a harlem, che a me è rimasta nel cuore. un abbraccio napoletano, riccardo b.

20/2/07 19:53

 
Blogger Tk said...

Caro Riccardo, bella sorpresa trovarti qui. Racconterò ancora dell'Olanda che vivo a te e a tutti gli sfortunati che capiteranno qui, con un po' di pazienza perchè tradurre a parole le sensazioni che vivo non è cosa da poco.
Harleem è un gran bel posto, la ricordo ancora nitidamente perchè è stato il mio primo contatto con questa terra ancora da scoprire. E se capiti da queste parte fai un salto a Marcushof, 512.
Dui

21/2/07 02:11

 
Anonymous Anonymous said...

Alda Merini, a proposito della canzone di Cristicchi a sanremo:..."Ti regalerò una rosa parla di qualcosa che racconto anche nel mio diario, quando vedevo giovani malati bellissimi che portavano rose a ragazze in manicomio. Ragazze magari brutte, povere martiri, angeli di cui si innamoravano...un medico che mi ha curato mi ha detto che i miei erano altri tempi e altri manicomi, manicomi veri, ma ci volevamo un bene della madonna,eravamo noi che curavamo i dottori.Siamo stati dei matti ingiustamente legati e puniti, degradati e torturati, ed è giusto portare l'attenzione su un tema così, di cui non si parla proprio.Anche se poi quando usciamo dobbiamo fare i conti con i vicini che non ti salutano...ed è questo il vero manicomio in cui ci troviamo.Il gelo di chi ti sta intorno è molto doloroso. Regalami una rosa, la rosa del cimitero, perchè il manicomio è la morte civile....La bella canzone di Simone dice che, per la società dei sani, i malati mentali sono sempre stati spazzatura.E' vero, ma nessuno sa che, nella realtà, è vero anche il contrario: il matto non si cura delle opinioni altrui..ha trovato la saggezza in quel poco che ha. Il matto è molto fatalista, crede nella fatalità e conosce la saggezza della vita. Chi se la prende muore. Si dirà,guarda la Merini com è felice! e invece io ho solo scoperto la verità: la vita non vale la pena piangerla.Va vissuta in allegria, in una follia francescana, contenti di quel poco che si ha. Dice il poeta: non cercare di capire la vita, non cercare di capire Sanremo. E sarà tutta una festa".
Agenzia di stampa alternativa "la trave nell'occhio"-lancio n. 1.

6/3/07 12:00

 

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